Siamo alla fine del 1800 quando la dottrina positivista connota la follia come disfunzione del cervello e promuove l'allontanamento dei matti dalla società produttiva. A farne le spese soprattutto le donne.
Il ritrovamento delle schede mediche delle internate nel manicomio di Imola fra il 1870 e il 1890 diventa il pretesto per dare loro voce. Racconti di donne che diventano materia anche per la scena attraverso la contaminazione di linguaggi messi a servizio dalla collaborazione tra l’autrice, le donne de il collettivo Arteda e la compagnia teatrale l’Attoscuro
Platea | Palchi I ordine | Palchi II ordine | Loggione* | Sgabelli* | |
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STUDENTI | 8.00 | 8.00 | 8.00 | 8.00 | 8.00 |
UNICO | 10.00 | 10.00 | 10.00 | 10.00 | 10.00 |