Uno spettacolo che riesce a far cogliere lo spirito popolare e al tempo stesso raffinato di Petrolini dal pessimismo attivo e astioso. Il personaggio Gastone, forse la sua più grande invenzione, è il simbolo di una esaltazione scenica, minata dal vuoto dei valori. E' la maschera di un teatro comico popolare, sorto in un'epoca in cui iniziavano a farsi sentire i germi di quella grave malattia che ha segnato la vittoria dell'immagine sul talento vero. La commedia racconta il rapporto tra una cantante di umili origini che cerca il successo incappando in un sedicente re del varietà, Gastone perlappunto .Una compagnia affiatatissima che, grazie al prezioso lavoro di drammaturgia di Nicola Fano e alle musiche originali di Germano Mazzocchetti, ha permesso di ricreare le atmosfere e il mondo del varietà in cui Gastone riesce a trovare un produttore per la sua sgangherata compagnia di fantasisti e ballerine di quinta fila. Massimo Venturiello, da ottimo regista ed appassionato interprete, crea un personaggio perfetto nei movimenti e nella gestualità accentuata che non cade mai oltre la linea del grottesco. Insieme ad una Tosca perfetta comprimaria, che sprigiona grazia e bravura,e a una decina di attori che cantano e ballano si snoda un gustosissimo affresco di un mondo di artisti così lontano, ma al tempo stesso così vicino a quello ben più smaliziato e cinico dei nostri giorni.