Lo spettacolo Acqua si basa su un'idea originale di Vittorio Colella, Sara Muccioli Delilah Gutman e Augusto Ciavatta ed è frutto di una collaborazione tra un coreografo-danzatore, una compositrice, un violista, tre danzatori ed un regista. Lo spettacolo nasce da una ricerca sull'elemento dell'acqua. Il lavoro analizza la dimensione sacrale in cui l'acqua è rappresentata da miti e simbologie di tutte le culture e tutte le epoche. E'un percorso attraverso i molteplici simbolismi di cui questo elemento si carica, e sul ruolo fondante che filosofia arte e religione le hanno sempre attribuito per ogni manifestazione spirituale. Acqua quindi come metafora dell'esistenza, elemento che dona e mantiene la vita, simbolo di purificazione, spiritualità e rinascita, raccontata attraverso tre quadri: Madre, Mare e Memoria. Nel primo quadro l'acqua diventa Madre per eccellenza, genitrice, il principio che evoca la vita nel grembo materno e con esso il calore del liquido amniotico. Nel secondo quadro diventa mare, simbolo che unifica in sé concetti contrapposti come l'immobilità e il fluire, la materia e l'ineffabile, una distesa in cui l'uomo può perdersi e ritrovarsi. Nel terzo quadro diventa memoria, materia animata capace di modificare la sua struttura a seconda delle energie con cui viene a contatto, siano esse positive o negative. Il sistema di video proiezioni e la struttura delle scenografie creano uno spazio che diventa per pubblico ed interpreti un "environment" in cui immergersi completamente, un luogo inglobante, che accoglie i soggetti al suo interno, con cui i soggetti si relazionano, spezzando la prospettiva frontale moltiplicando la quantità di emissioni delle immagini. Le proiezioni quindi, sono un organo vivente dello spettacolo. Allo stesso modo di un organo si modificano, apprendono ed evolvono nella temporalità dello spettacolo e prima e dopo di esso, mentre la coreografia è generatrice della fusione tra tutti gli ambiti creativi coinvolti.