Marta Cuscunà, autrice e performer, ripercorre il ciclo epico ladino dei Fanes per portare alla luce il racconto di un’epoca antica che racconta della fine del regno pacifico delle donne e dell’inizio di una nuova epoca del dominio e della spada. È il canto nero della caduta nell’orrore della guerra. Il lavoro teatrale che fonde tecnologia e mito, prevede la presenza in scena di personaggi meccanici progettati e realizzati dalla scenografa Paola Villani e si inserisce in una tradizione di teatro visuale, che scardina l'immaginario legato a questo settore, proprio con la scelta di utilizzare per la movimentazione, alcune tecnologie comunemente applicate all'industria.