Nell’accostarci alla riduzione del Macbeth che Francesco Niccolini ha scritto per noi ci siamo chiesti come rendere vero e comprensibile l’orrore e l’efferatezza dei criminicompiuti da Macbeth e dalla Lady. Come raggiungere il cuore della complicità,dell’ossessione, della perdita di coscienza che può portare due individui a compiereun assassinio e poi un altro, un altro e un altro ancora. Abbiamo avuto bisogno di percepire quel disegno, quelle ferite, quel sangue come qualcosa di vicinissimo a noi e alle persone a cui ci rivolgiamo. E allora le storie si sono moltiplicate, nei meandri dei fatti di cronaca nera che quotidianamente ci stordiscono. Abbiamo cercato, assieme agli attori che lavorano con noi a questo progetto, di costruire una drammaturgia che fosse lo specchio contemporaneo dell’abisso in cui navigano Macbeth e la Lady. Come nel nostro Riccardo3 anche in questo spettacolo tutto è già avvenuto, findall’inizio. In un luogo di cura, di espiazione, di catarsi, abbiamo immaginato quattro assassiniche, attraverso le parole infuocate dell’antica Lady, le esitazioni inquiete del suonobile consorte, le domande senza risposta che si inseguono nel Macbeth cercano diricucire i frammenti di una memoria recente, per trovare un filo logico e un perché plausibile al crimine efferato che hanno compiuto. Tutto esplode: …bussa, bussa, chi bussa? Nel nostro sogno non soltanto Macbeth non dormirà più, tutti hanno perduto il sonno.E in questo vuoto assoluto non capiremo mai chi in quel momento sta bussando nella nostra testa. Il corto circuito tra passato e presente ha mescolato le carte. Forse non c’è più una corona da conquistare ma solo un silenzio da raggiungere
Platea | Palchi I ordine | Palchi II ordine | Loggione* | Sgabelli* | |
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BIGL. STUDENTI | 8.00 | 8.00 | 8.00 | 8.00 | 8.00 |
BIGL. RIDOTTO | 14.00 | 14.00 | 14.00 | 12.00 | 12.00 |
BIGL. INTERO | 18.00 | 18.00 | 18.00 | 12.00 | 12.00 |