Un bellissimo e importante ritorno di Paolo Rossi in teatro con un happening che mescola, com'è suo stile, la realtà con l'immaginazione. Questo lavoro prende spunto dalla storia di uno spettacolo mai andato in scena, Ubu re d'Italia , fino ad immaginare il prossimo ancora da realizzare, come in una sorta di ponte immaginario. I monologhi spazieranno dalla patafisica alla satira politica, passando da Jarry a Shakespeare, da Cechov a Lenny Bruce, da Virgilio Giotti a se stesso senza una apparente discontinuità. Un percorso in divenire ricco di affabulazioni, monologhi, poesie, barzellette e vita vissuta " a metà tra Checov e un soliloquio alla Lenny Bruce", per sua stessa definizione. Uno spettacolo in cui proporrà diversi modi di fare teatro, cercando di riscoprire il rapporto con il pubblico e con il suo corpo, in un giuoco di ruoli di cui proprio il pubblico sarà il metaforico regista. Un monologo al vetriolo, irriverente, spiritoso, irresistibile con la stessa spiazzante e contagiosa energia che da anni lo hanno consacrato come il più originale interprete della scena comica italiana. Testi e regia suoi e degli amici di sempre: Stefano Benni, Renato Sarti, Riccardo Piferi e Carolina de la Calle Casanova.
