Il testo dell'autore catalano Jordi Galceran colma una lacuna del teatro contemporaneo sullo scarso interesse per il mondo aziendale. La trama è semplice. Gli ultimi quattro candidati ad un incarico manageriale di un'importante multinazionale sono riuniti per essere sottoposti alle prove finali del processo di selezione. Tutte le prove a cui vengono sottoposti i personaggi sono ispirate ad autentiche tecniche di selezione del personale, documentate in manuali di specialisti della materia. Ispirato da un fatto accaduto, la selezione finale tra aspiranti manager di una multinazionale - un dissonante quartetto composto di tre presenze maschili e una femminile - è un vero gioco al massacro di accuse, insulti, finti inseguimenti verbali. Un flusso pressoché interrotto di parole in cui i colpi di scena si inseguono come su un ring, si danno e si prendono. Ad animare la gara non è tanto la durezza delle prove quanto l'incombere del privato dei personaggi, vicende luttuose o semplici dissidi familiari, dei quali giunge notizia attraverso moderni mezzi di comunicazione. L'idea del gioco come metafora delle relazioni umane diventa qui un referente assoluto. I personaggi giocano tra loro e si è invitati a partecipare a questo gioco cercando di scoprire dov'è la verità e dove la menzogna.
