Tavola tavola, chiodo chiodo – sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del San Ferdinando, che Eduardo eresse a Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita, che tavola dopo tavola, appunto, era stato il costruttore di quello stesso palcoscenico, distrutto dai bombardamenti nel ‘43. Scrive Musella (Premio Ubu nel 2019) nelle sue note: “Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del grande Teatro e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo, una possibilità per il futuro, come ermeticamente indicano quelle parole - incise nel Teatro di Eduardo - che in realtà suggeriscono un’azione energica e continua.Questo grande artista è costantemente impegnato a ‘fare muro’ per smuovere la politica e le Istituzioni e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi in questo tempo, ma anche da lontano non smette mai di alzare la sua flebile, roboante voce e mi piace pensare che lo faccia proprio per noi”.
Platea | Palchi I ordine | Palchi II ordine | Loggione* | Sgabelli* | |
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STUDENTI-TITANO | 8.00 | 8.00 | 8.00 | 8.00 | 8.00 |
RIDOTTO-TITANO | 18.00 | 18.00 | 18.00 | 13.00 | 13.00 |
INTERO-TITANO | 20.00 | 20.00 | 20.00 | 13.00 | 13.00 |